di P F
Illustrazione di Roberta Longo
In questa rubrica intervistiamo alcuni giovani eletti negli Organi delle Circoscrizioni della nostra città. Questo mese abbiamo intervistato Giulia Zaccaro. Ventiquattrenne studentessa di biologia, è Consigliera in Circoscrizione 6, dove ricopre la carica di coordinatrice della VI Commissione, ovvero verde pubblico, ambiente ed ecologia.
Visto che sei coordinatrice della Commissione all’ambiente e verde pubblico, partiamo proprio da qui. Come è nato quest’interesse al tema ambientale? E come si collega al tuo impegno politico?
Per me la tematica ambientale è sempre stata importante. Anche quando ricoprivo il ruolo di rappresentante del mio istituto, il Beccari, puntavo molto sulla sensibilizzazione: feci inserire la raccolta differenziata nella scuola e spinsi a piantare piante aromatiche nel cortile. Poi, vedendo nella mia zona luoghi sporchi, ho deciso di impegnarmi in politica. Quindi, possiamo dire che questo è il motivo principale del mio impegno politico. Ovviamente ho le mie idee anche in altri ambiti, ma mi concentro principalmente sull’ambiente. Quando sono stata eletta in Circoscrizione, nessuno aveva interesse a prendersi la VI Commissione e io volevo proprio quella, per questo sono diventata coordinatrice.
Secondo te, questo tema viene affrontato in modo adeguato in Circoscrizione?
Da quando ci siamo noi sì, anche se c’è ancora tantissimo da fare. La nostra è una zona difficile. I quartieri sono Barriera, Falchera, Barca, Bertolla, Villaretto e Regio Parco. Nell’area ci sono diversi punti che vengono usati come discariche abusive e che sono stati già puliti tre o quattro volte da quando io sono coordinatrice, ovvero un anno e mezzo. Posso citartene alcuni: via degli Ulivi o via Toce a Falchera, via Ramazzini dietro corso Giulio Cesare in Barriera di Milano, più altre due discariche a Villaretto, di cui una in strada del Francese. Il problema vero è che non basta pulire, perché tanto sono zone che dopo poco tempo vengono di nuovo deturpate. Servirebbero controlli più stringenti. Prendendo esempio da altri comuni, sono mesi che chiedo alla Giunta l’installazione di telecamere mobili. Questo sarebbe un ottimo modo per individuare chi è solito scaricare rifiuti illecitamente.
Avete competenze sufficienti in materia?
No, anzi ci stanno depotenziando. Dobbiamo chiedere sempre agli Assessori, anche banalmente per opere di pulizia. E spesso ci viene detto che ci sono troppi pochi soldi, ma quello che non capiscono è che più si aspetta, più costerà in futuro bonificare certe aree.
Quindi è importante l’interazione con gli Assessori.
Assolutamente, io interloquisco con l’Assessora alla transizione ecologica e digitale e alle politiche per l’ambiente, la signora Foglietta, la quale gestisce i rapporti con Amiat, e con l’Assessore Tresso che si occupa del verde pubblico, nel quale sono ricomprese anche le sponde fluviali.
Quali sono le questioni più importanti che avete affrontato in materia ambientale?
La questione più importante è sicuramente la gestione della raccolta differenziata. Ad ottobre abbiamo collaborato al progetto del Comune di introdurre le eco-isole anche nella nostra Circoscrizione. Tanti cittadini le demonizzano perché le ritengono inutili, dato che la gente continua a gettare i rifiuti vicino ai bidoni. Effettivamente non ci sono grandi controlli. Le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) sono poche e i cassonetti vengono puliti di rado. C’è un solo macchinario per tutta la città che è studiato per lavare le eco-isole. Si sta cercando nella nostra Circoscrizione di educare alla raccolta differenziata. Molti abitanti che provengono da paesi stranieri, e ce ne sono tanti nella nostra zona, non sono abituati o non sanno come funziona. Non basta quindi dire «facciamo la raccolta differenziata!». È necessario controllare effettivamente che questa venga fatta nel modo giusto e istruire sulle corrette modalità. Sempre in tema ambientale ci siamo occupati e preoccupati della questione della siccità. Abbiamo fatto richiesta per procedere alla ripiantumazione degli alberi morti per il caldo della scorsa estate. Noi abbiamo molti parchi nella nostra area, come il parco dell’Arrivore, lungo Stura Lazio e il parco dei Laghetti di Falchera, che di recente è stato risistemato dal Comune. Sappiamo che è difficile irrigare tutti gli alberi della città, ma dobbiamo fare molta attenzione a preservare il verde del nostro comune. Una questione che mi ha lasciato un po’ perplessa è quella riguardante i fondi destinati al parco del Meisino. Con 11,5 milioni del PNRR, il relativo progetto prevede la costruzione di una cittadella sportiva in un parco che non richiedeva un così massiccio investimento di fondi. I cittadini avevano raccolto 1.500 firme per ripristinare il parco dell’Arrivore che, sicuramente, versa in una situazione peggiore del parco del Meisino. Ma si è preferito destinare le risorse finanziarie a quest’ultimo.
Qual è il clima in Circoscrizione, soprattutto tra voi giovani? I Consiglieri sono interessati all’ambiente?
La nostra Giunta è una delle più giovani. La coordinatrice alla Commissione che si occupa della sanità ha trent’anni, il presidente di Circoscrizione, Valerio Lomanto, e il coordinatore della V Commissione pure. È una tematica molto sentita dai giovani e non dovrebbe essere una battaglia generazionale. Anche l’opposizione mi appoggia su certe iniziative. È un tema trasversale che trascende il colore politico. Io tendo ad avere un approccio duro perché ritengo che non basta parlare di ciclabili per parlare di ambiente.
Com’è il rapporto coi cittadini?
Si rivolgono spesso a noi. Anzi, oserei dire che sono invasa di richieste che vanno dalla panchina rotta alla fontana non funzionante, dal potare gli alberi all’aggiustare un’altalena non funzionante. C’è un rapporto diretto e si litiga anche. Ricevo addirittura messaggi alle tre di notte.
Concludiamo con una riflessione più personale. Qual è il bilancio della tua esperienza fino ad ora?
Ci sono dei giorni in cui mi sembra di combattere contro i mulini a vento, ma ci tengo troppo. È la passione che mi spinge ad andare avanti. Io ci credo ancora e alcuni risultati li ho già ottenuti. Ad esempio ho fatto mettere gli erogatori d’acqua negli uffici della Circoscrizione (che devo andare io a riempire…). Ho proposto di usare i tetti piatti per farci degli orti. Ma si vede che molti hanno altre priorità. Dal canto nostro, noi dobbiamo dare l’esempio e la nostra generazione comunque ha già più consapevolezza dell’importanza della tematica ambientale. Concludendo, posso dire che questa è, ad ora, un’esperienza positiva. Consiglio però di entrare in politica solo a chi si vuole veramente battere, altrimenti, se lo si fa per lo stipendio, è il lavoro sbagliato.
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