di P F
Illustrazione di Roberta Longo
Rubrica «Circoscriviamo»: intervista a Stefano Varesio, Consigliere di Circoscrizione 4 – Parella, Campidoglio e San Donato.
In questa rubrica intervistiamo alcuni giovani eletti negli Organi delle Circoscrizioni della nostra città. Siamo partiti dal Consiglio della Circoscrizione 4 e abbiamo chiacchierato con Stefano Varesio, studente di giurisprudenza di ventiquattro anni e Vicepresidente regionale di Giovani Democratici.
Iniziamo con il delimitare la Circoscrizione.
Sono consigliere nella Circoscrizione 4 che comprende i quartieri di Parella, Campidoglio e San Donato. Per capirci i confini sono Corso Francia e Corso Regina rispettivamente a nord e sud, Corso Principe Oddone e Corso Marche a est ed ovest.
Visto che è la prima intervista di questa nuova rubrica, ci potresti indicare in breve le competenze della Circoscrizione?
Allora, bisogna partire da una premessa. Le competenze della Circoscrizione sono specifiche e sostanziali. Disponiamo di una parte del bilancio, con cui possiamo finanziare interventi in ambiti come la gestione del verde pubblico o la manutenzione stradale, e un’altra parte cosiddetta «libera», per finanziare progetti di alcune associazioni che abbiano i requisiti per ottenere i finanziamenti pubblici. Possiamo poi affidare spazi della Circoscrizione ad associazioni, ma soprattutto cerchiamo di fare rete tra le realtà del territorio e di mettere in contatto i cittadini con le istituzioni superiori. Infine, possiamo partecipare ad alcune decisioni della città, ad esempio alle modifiche dei piani regolatori, e talvolta è lo stesso Comune a richiedere un parere obbligatorio al Consiglio della Circoscrizione interessata. In quanto ente decentrato con personalità giuridica, gli strumenti a nostra disposizione, oltre ai pareri, non sono tanti: possiamo presentare mozioni, approvare ordini del giorno e fare interpellanze al Sindaco, ottenendo di essere ascoltati in Consiglio Comunale.
Ti è capitato, da quando sei stato eletto, che la tua Circoscrizione dovesse rendere parere obbligatorio?
Sì, di recente si era discusso a livello comunale di realizzare uno studentato dietro corso Marche, ma il Comune ha deciso di non utilizzare quello spazio per quello scopo e ha chiesto un parere su come destinare l’area e dove collocare lo studentato. Proprio questa settimana andremo a parlare con l’Assessore per capire che fine farà lo spazio.
Passiamo ai rapporti interni alla Circoscrizione. Come ti sembrano in questi primi sei mesi della tua esperienza?
Innanzitutto, noi siamo venticinque consiglieri, quindici di maggioranza e dieci di opposizione. Gli schieramenti politici si sentono, forse perché siamo ancora in fase di rodaggio e ognuno deve capire il proprio ruolo. Comunque i rapporti già sembrano distendersi. Siamo tutti consapevoli che le competenze sono scarse, quindi è inutile fare politica sui massimi sistemi. Presto si abbandonerà la fase politica e si approderà ad una fase amministrativa, in cui ci sarà maggiore collaborazione. Un esempio di una questione politica che è venuta fuori qualche giorno fa riguardava l’emendamento alla legge regionale di bilancio proposto dall’Assessore Marrone sull’aborto. Lì ovviamente la divisione politica è netta ed accesa.
In questo periodo quali sono i temi più caldi?
Sicuramente il più importante è come far ripartire la città dopo il Covid. Questo vuol dire più aiuti ai commercianti e diminuire le diseguaglianze che sono aumentate in seno alla società, tenendo conto che diverse famiglie sono scese sotto la soglia della povertà. Nel pratico, ad esempio, ci siamo occupati della gestione delle case popolari in corso Lecce e, in attuazione di una direttiva del PNRR, del progetto sulla «città della salute» e sulle cosiddette «case della salute», cioè dei piccoli ospedali, uno in ogni Circoscrizione, dove vengono svolte visite che non richiedono un ricovero e dove è possibile trovare specialisti e medici di base che hanno a disposizione determinati macchinari.
Tu rappresenti i giovani nella tua Circoscrizione. È uno svantaggio o un vantaggio?
Siamo solo due under venticinque. Da un lato c’è questa idea di dare spazio ai giovani, dall’altra l’idea che noi non abbiamo esperienza e competenze. Siamo in una sorta di limbo. Va anche detto che l’altro consigliere è di Fratelli d’Italia e non è semplice dialogare con partiti opposti, nonostante la necessità che le politiche giovanili diventino un tema comune: dobbiamo crearci i nostri spazi.
E i rapporti con le altre Circoscrizioni e con i giovani eletti in quei Consigli?
C’è ed è fondamentale, anzi è obbligatorio per determinati temi soprattutto di “confine”, ad esempio ultimamente dialoghiamo molto con la Circoscrizione 3 su come utilizzare gli spazi confinanti. La collaborazione tra giovani è presente, soprattutto tra i membri di Giovani Democratici eletti nei vari quartieri e, in generale, tra tutti quelli facenti parte della maggioranza allargata che ha eletto il Sindaco. Con l’opposizione invece poco o niente: ci si conosce unicamente per contatti in comune. In Circoscrizione sarebbe necessario un fronte condiviso giovanile per spingere alla partecipazione attiva dei giovani e aumentare l’elettorato under venticinque. L’Amministrazione ci vuole dare spazio e dobbiamo sfruttarlo tutti assieme. Basti pensare che il Sindaco della nostra città era un professore del Politecnico e può essere sensibile a questi temi, come, ad esempio, rendere la città più universitaria. Anche in considerazione del fatto che la nostra generazione è stata molto colpita dal Covid, subendone le conseguenze da vari punti di vista.
Concludendo con una domanda personale, qual è il tuo bilancio di questo inizio di esperienza? E c’è qualche progetto che stai portando avanti?
È positivo, anche se è un impegno faticoso e difficile da conciliare con l’università. Ho constatato quanto sia più facile capire le istituzioni da dentro e quanto si percepisca la distanza tra le istituzioni e il cittadino. Tuttavia, ho constato anche che i problemi non sono risolvibili nell’immediato e non sempre è possibile dare risposte precise alle esigenze della comunità. Per quel che riguarda i miei progetti, sicuramente il più importante, che come Presidente della Sottocommissione alle Politiche giovanili ho portato avanti nonostante vari impedimenti burocratici, è quello dell’istituzione di sportelli di sostegno psicologico a livello cittadino. Come detto in precedenza, le fasce più giovani della popolazione sono state colpite molto dalla pandemia e ritengo necessario prevedere uno sportello “istituzionale” a cui rivolgersi per aver sostegno.
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